Questo è stato il primo murales di grandi dimensioni che ho realizzato in Sardegna, la mia terra, e non poteva non avere l'onore di inaugurare il mio blog.
L'arte dell'intreccio in Sardegna si perde nella notte dei tempi. Nacque forse per l'esigenza di utilizzare materiale flessibile, di origine vegetale, per costruire recipienti che contenessero semi e alimenti o ripari per la gente e ciò determinò già nella preistoria lo sviluppo della tecnica dell'intreccio.
Molte sono le testimonianze di questa antica tradizione, arrivate fino a noi grazie a calchi e terrecotte rinvenuti in diversi siti nuragici.
A Castelsardo (SS), esiste il Museo dell'Intreccio Mediterraneo, unico nel suo genere
I vegetali più utilizzati sono la palma da
dattero e la palma nana, il fieno marino e il culmo del grano, il giunco
e la rafia, i giovani virgulti di olivastro, salice, lentischio e
qualunque altro vegetale flessibile.
Molto particolare è l’uso degli steli
dell’asfodelo (s’iscareu), raccolto quando le infiorescenze
sono ancora in boccio, sapientemente ridotto in sottili sezioni per
ottenere variazioni cromatiche.
Ovviamente sono le donne le custodi di quest'Arte, che hanno appreso dalle madri e dalle nonne e che ancora oggi danno forma, con i ferri semplici del saper fare, cioè coltello e
punteruolo (sa sula, s'arraiu) ottenuti o da una tibia di bue o dal
corno di una capra, a splendidi manufatti decorati da tracce antiche e preziose. Tra i disegni, quelli geometrici, antropomorfi e zoomorfi sono sicuramente i più
antichi, mentre ghirlande e fiori riflettono i gusti più
recenti.
Il Murales misura 6mt x 4mt, è stato realizzato con smalto acrilico su muro di pietre non intonacato e si trova in via Fabio Filzi a Serbariu (Carbonia), in provincia di Cagliari.
Il mio primo murales...