Debora racconta i motivi e le tecniche che l'hanno portata a realizzare alcuni Murales nella sua splendida terra d'origine, a supporto dell'idea di un'arte fruibile dal più vasto pubblico possibile e connessa alla vita quotidiana, integrata con l'ambiente, le tradizioni, i costumi e la Storia del contesto in cui viene realizzata.
lunedì 5 novembre 2012
domenica 30 settembre 2012
"L'antica lavorazione del pane"
"La tradizione sarda nelle sue storie, nei miti, nelle immagini, testimoni di un mondo antico ed ancor oggi presente"
La Provincia del Sulcis Iglesiente, 30 settembre 2012
giovedì 13 settembre 2012
«I Murales dell'emigrata Debora Diana recuperano la memoria storica di Serbariu»
"Vivendo lontana dalla mia Terra natale, dopo ogni Murale in Sardegna, mi sento più vicino alla mia gente"
Articolo di Marco Massa, in "La Gazzetta del Sulcis", 13 Settembre 2012
venerdì 31 agosto 2012
"Ogni anno un affresco in segno d'affetto per la sua città"
"L'ultima opera, piena di colori e dall'impronta folcloristica, rappresenta un suonatore di fisarmonica"
Articolo di Andrea Scano - L'Unione Sarda, agosto 2012
Articolo di Andrea Scano - L'Unione Sarda, agosto 2012
Il fisarmonicista.
Ho iniziato a fare murales a Serbariu dopo essere stata a Orgosolo.
La strada per arrivarci è terribile, curve, burroni eppure il paese è pieno di vita, ristoranti, turisti attratti dai colorati murales.
Questo è un buon esempio.
Perché non copiarlo con orgoglio?
San Sperate, Fonni, San Gavino, etc.. l'hanno fatto è sono splendidi musei a cielo aperto e sono convinta che questo migliori la qualità della vita di chi ci abita.
L'intera Sardegna sta evolvendo in questo senso
.
Ho, quindi, deciso di investire 15 giorni all'anno delle mie ferie estive, senza percepire alcun compenso economico, nella realizzazione di queste mie opere nel luogo dove sono nata e cresciuta.
Ma, secondo voi, è utopico pensare che un paese possa essere migliorato dal basso, dalla gente comune che fa piccole cose per il bene della comunità?